Resilienza climatica nel Mediterraneo: a Pisa e Firenze l’Assemblea Generale del progetto europeo Horizon Europe MED-IREN
Il progetto coinvolge Scuola Superiore Sant’Anna, Università degli Studi di Firenze e Regione Toscana, e ha l’obiettivo di proteggere la regione mediterranea da eventi climatici estremi attraverso soluzioni ispirate alla natura

La Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’Università degli Studi di Firenze hanno ospitato l’Assemblea Generale del progetto Horizon Europe MED-IREN. Due giorni di incontri, workshop e laboratori interattivi in cui gli oltre sessanta partner del progetto, assieme a rappresentanti istituzionali e stakeholder provenienti da diverse regioni europee, hanno condiviso i risultati finora raggiunti e hanno pianificato le prossime fasi di lavoro.
Il progetto MED-IREN, che vede anche la collaborazione della Regione Toscana, mira a proteggere le infrastrutture critiche locali dagli eventi climatici estremi nella regione mediterranea. Combinando soluzioni ispirate alla natura con pratiche ingegneristiche, il progetto fornirà un approccio basato sulla natura per salvaguardare le società mediterranee da inondazioni, incendi boschivi, ondate di calore, erosione costiera e altri pericoli climatici che minacciano settori critici come i trasporti, le risorse idriche, l’energia e i servizi sociali.
Il rischio climatico nell’area mediterranea
L’area del Mar Mediterraneo è stata a lungo riconosciuta come luogo a forte rischio climatico, subendo ondate di calore prolungate, secche importanti, incendi devastanti e inondazioni. Queste condizioni estreme possono causare potenziali danni a infrastrutture critiche, limitando mobilità e distruggendo sistemi di approvvigionamento idrico ed energetico, influenzando negativamente le attività umane, incluso le imprese e gli ecosistemi locali. Il progetto Med-IREN mira a proteggere le infrastrutture critiche locali dagli eventi climatici estremi nella regione mediterranea combinando soluzioni ispirate alla natura o “nature-based” (NBS) con pratiche ingegneristiche.
La Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa è coinvolta nel progetto con il Centro di Ricerca interdisciplinare sulla Sostenibilità e il Clima mentre il prof Lorenzo Cappietti coordina il team dell’Università degli Studi di Firenze.
Il progetto sarà implementato in cinque regioni del Mediterraneo — Granollers (Spagna), Provenza-Alpi-Costa Azzurra (Francia), Ischia (Italia), Toscana (Italia), Egaleo (Grecia) — e le soluzioni e gli interventi saranno replicati in quattro regioni dell’UE — Larnaka (Cipro), Sitia (Grecia), Burgas (Bulgaria), Helsinki (Finlandia). In Toscana il sito pilota è rappresentato dalla località di Marina di Pisa, dove le frequenti mareggiate hanno a lungo portato a ingenti danni alle infrastrutture e attività locali.
La prima giornata dell’Assemblea Generale a Pisa
La giornata del 20 ottobre, a Pisa, si è paerta con la cerimonia inaugurale e la presentazione dei progressi progettuali in programma presso l’Aula Magna della Scuola Sant’Anna. È seguito un workshop dedicato alle attività "stakeholder engagement" - ovvero laboratori interattivi in cui fanno parte diversi portatori di interesse dell'area di analisi che mirano a creare buone pratiche per l'implementazione per le NBS - che sono state portate avanti dall'inizio del progetto e alla definizione di una visione comune per i prossimi mesi. Nel pomeriggio, i partecipanti hanno preso parte a un sopralluogo a Marina di Pisa, occasione per osservare da vicino il contesto costiero locale e le sfide legate alla gestione e all’adattamento ai cambiamenti climatici.
La seconda giornata in programma a Firenze
Il 21 ottobre, a Firenze, si è svolta una giornata di workshop tematici sulla coastal adaptation, sponsorizzata da UNESCO e organizzata dall’Università degli Studi di Firenze e dal Gruppo Nazionale per la Ricerca sull’Ambiente Costiero (GNRAC). La sessione ha coinvolto esperti, istituzioni e rappresentanti di enti nazionali ed europei, che hanno presentato esperienze e strategie innovative per l’adattamento costiero ai cambiamenti climatici. Nel pomeriggio in programma un workshop interattivo di confronto tra partner tecnici e rappresentanti dei diversi siti, finalizzato alla condivisione di approcci e buone pratiche.
L’evento è stato un importante momento di confronto tecnico e istituzionale, favorendo lo scambio di conoscenze e rafforzando la collaborazione tra i partner del progetto, con l’obiettivo comune di sviluppare soluzioni resilienti per la protezione e la gestione sostenibile delle coste del Mediterraneo.
Intervista a Marco Frey
Ansa, partner del progetto, ha realizzato un’intervista a Marco Frey, coordinatore del Centro di ricerca interdisciplinare, consultabile a questo link: